Il fondamento del valore, nell’ambito della metodologia agile, è secondo me quello più importante all’interno dell’approccio agile applicato ai prodotti fisici.
Questo fondamento estende il secondo dei valori del manifesto agile:
Sebbene ci sia del valore nella documentazione completa diamo più valore al software funzionante (www.agilemanifesto.org).

Il primo passo di questa estensione è nel passare da software funzionante a prodotto funzionante che include tutte le tipologie di prodotto.
In altre parole si sostiene che è meglio non sprecare tempo per produrre una documentazione con eccesso di forma stilistica a favore di una documentazione più essenziale, che contiene tutte le informazioni necessarie.
Quando un team ha completato, durante uno o più incontri, l’elaborazione di un tabellone con disegni, schemi, post-it o altro è sufficiente fare una foto di qualità e salvare il tutto in un formato immagine o in formato PDF.
Riprodurre il contenuto all’interno di un editor di testi, di una presentazione, o di un foglio elettronico è un’attività che non aggiunge valore.
E’ importante considerare che per prodotto funzionante si intende oltre al prodotto completo, anche un suo sottosistema, una sua funzione, o una sua parte.
Se il prodotto funzionante ha valore per il cliente, lo hanno anche tutte le opzioni di scelta che gli vengono proposte.
Nelle fasi iniziali dello sviluppo hanno grande valore per il cliente tutte le rappresentazioni semplificate del prodotto che lo aiutano a dare un indirizzo allo sviluppo del prodotto stesso.
E’ anche uno spreco di tempo per il cliente analizzare il prodotto, comprensivo dei necessari dettagli, per farlo funzionare quando, per la presa di una decisione, questo non è necessario.
Anche nelle fasi iniziali della progettazione dell’interfaccia utente di un prodotto software, non si elaborano elementi di software funzionante ma si presentano una o più rappresentazioni alternative della interfaccia stessa.
Le rappresentazioni sono sia in forma cartacea che in forma digitale realizzata con programmi che simulano l’interfaccia stessa.
In questo modo lo sforzo dello sviluppo si riduce grandemente e, in breve tempo, il cliente o all’utilizzatore possono valutare le funzionalità presentate dando il feedback sufficiente al team per continuare lo sviluppo.
In quel caso non si può parlare di prodotto funzionante ma di un’informazione che porta valore al cliente consentendogli di indirizzare lo sviluppo.
Questo è particolarmente vero quando pensiamo al fondamento della poliedricità, che incorpora le diverse prospettive, fra loro alternative, sia viste dal cliente, e la molteplicità delle prospettive interne all’azienda o di impatto ambientale.
Il design for x e la elaborazione di soluzioni fra loro concorrenti sono alla base del processo di sviluppo dei nuovi prodotti.
Nel caso dei prodotti fisici poter validare una soluzione senza dover costruire l’intero prodotto massimizza il lavoro non svolto.
Questo è in linea con il principio numero 10 dell’agile manifesto che parla di semplicità come l’arte di massimizzare la quantità di lavoro non svolto, concentrandosi solo su quello strettamente necessario.
L’impiego di prototipi semplificati, di gemelli digitali, o di test di significativi su altri prodotti possono dare le risposte sufficienti massimizzando il lavoro non necessario.
Per tutte queste ragioni il secondo passo che penso necessario è estendere il concetto di prodotto funzionante con valore per il cliente.
Portare valore al cliente può essere fatto in molti modi e il prodotto funzionante è solamente uno di quelli possibili.Portare valore al cliente è ciò che guida un team Agile e anche un team Lean.