Negli anni che ho speso con i miei team a sviluppare nuovi prodotti, la cosa che mi è dispiaciuta maggiormente è stata creare molto bene, dal punto di vista tecnico e delle modalità di esecuzione, prodotti dal modesto risultato commerciale pur avendo team molto motivati.
Non c’è infatti maggior spreco e fonte di demotivazione che impegnare team di persone competenti e affiatate in progetti dallo scarso o nullo risultato per l’azienda. E un analogo spreco è costituito dall’ottimizzare un prodotto già obsoleto o destinato a diventarlo a breve.
Questo porta diverse persone esterne al processo di sviluppo a pensare che prodotti vincenti siano sviluppati da team eccezionali o sopra la media. In realtà ho constatato personalmente che questo non è sempre vero, ed è stato per me un dispiacere vedere associato il successo di un prodotto dal punto di vista commerciale alla reputazione del team di sviluppo.
In questi casi la critica maggiore andrebbe posta al Product Owner, ma in aziende private con forte impronta padronale, il ruolo del PO è spesso molto difficile. Le aziende sono cresciute spesso per il fiuto commerciale dei loro vertici ed è un lavoro molto difficile quello di cercare di oggettivare maggiormente le scelte dei prodotti da sviluppare e ancor di più di quelli da non sviluppare.
Per queste ragioni è stato per me molto importante cercare di ridurre questo grande spreco di risorse costruendo un processo minimale, senza fronzoli, per sviluppare un prodotto.
La selezione iniziale delle idee di prodotto è estremamente importante e ho potuto vedere in pratica che impiegando i tabelloni Canvas si favorisce un sano confronto fra le persone più indicate a valutare l’impatto sul mercato coinvolgendo i vertici aziendali. Così facendo si riducono i progetti di scarso successo sul mercato.
In queste primissime fasi si rivela molto efficace il Vision Canvas, perché si concentra sulle domande orientate al mercato e sulle aspettative di business lasciando da parte i costi. Consente di essere relativamente veloci e permette di evitare l’eccesso di selezione iniziale.
E’ meglio infatti investire qualche mese in una fase di esplorazione delle idee anche se non pienamente promettenti, che bocciare un prodotto che si rivelerà poi di successo.