In questa newsletter vi parlerò dello sviluppo di commesse cliente personalizzate o custom, in modalità Agile, per rispondere più velocemente alle richieste del mercato.
Per comprendere meglio la tematica potete leggere alcune premesse:
La condizione strutturale italiana dello sviluppo dei prodotti
L’Economia Creativa e l’Industria 5.0
Detto questo la domanda che mi viene posta sempre è se le logiche di sviluppo prodotto agili possono essere applicate anche allo sviluppo delle commesse cliente personalizzate o “custom”.
All’interno di una commessa cliente c’è meno flessibilità sui requisiti che sono parte della negoziazione contrattuale.
Sto affrontando questa cosa in un’azienda che sviluppa prodotti ad alta tecnologia all’interno di commesse cliente.
I requisiti contrattuali sono caratterizzati in gran parte da caratteristiche prestazionali: il peso, la temperatura di funzionamento, il campo di lavoro e così via.
Queste caratteristiche si riverberano su una molteplicità di elementi che costituiscono il backlog di prodotto, cioè l’insieme delle cose da fare.
Quello che è emerso è che ci sono ampi spazi di manovra nella progettazione, nel rispetto del contenuto di valore fornito al cliente.
Se il prodotto personalizzato per il cliente è scomponibile, cosa molto frequente, in una parte standard, e in una parte che rappresenta la personalizzazione, si può dar vita a due processi di sviluppo paralleli e integrati fra loro.
Dopo una fase iniziale di concept, indispensabile per identificare queste due aree, la parte standard può essere sviluppata con metodi convenzionali Waterfall e/o Lean, attraverso i canali di costruzione e fornitura precedentemente applicati.
I tempi di attraversamento lead time saranno praticamente quelli della macchina standard più il tempo per lo sviluppo del concept.
La parte personalizzata o custom può essere sviluppata in modo Agile, integrando le fasi di sviluppo, con metodi accelerati di costruzione e con canali di approvvigionamento dedicati
Per mia esperienza il carico di lavoro di progettazione passa da alcune ore, per mettere distinte basi e specifiche della parte standard, a centinaia di ore di sviluppo per la parte custom.
In funzione del costo del ritardo, e quindi del budget disponibile, sono inoltre possibili valutazioni intermedie delle soluzioni progettuali con la costruzione di pretotipi e relative attrezzature di prova.
Si tratta in questo caso di una combinazione virtuosa di un approccio tradizionale Waterfall e Lean, per la parte standard, e di un approccio Agile per la parte custom.
Il punto di incontro è nella fase finale di accoppiamento o montaggio della parte custom e di quella standard.
Un‘architettura modulare di prodotto è grandemente funzionale nel favorire lo sviluppo separato di queste due aree.
La fase finale può continuare integrando i due approcci, con una prevalenza di quelli Agili di tipo iterativo e incrementale.
Pensando al panorama italiano fatto in gran parte di aziende manifatturiere che sviluppano prodotti personalizzati questa può essere una soluzione vincente per abilitare la personalizzazione di massa (mass customization).