In certe statistiche sembra che in Italia si faccia poca attività di ricerca e sviluppo, cosa assai vera per la ricerca di base. Il fatto è che in tante realtà del Made in Italy la ricerca e sviluppo è l’attività quotidiana dell’imprenditore, spesso capace di tirar fuori dal cilindro soluzioni capaci di conquistare i mercati internazionali e di diventare un campione nascosto, una multinazionale tascabile. Ma quando l’azienda cresce e l’imprenditore, genio-fondatore, non è più in grado di generare innovazioni, il rischio è che l’azienda non riesca più a mantenere il suo vantaggio competitivo. E la soluzione non è quella di burocratizzare l’azienda ed impostare pesanti processi di sviluppo prodotto ma piuttosto quella di mettere le persone al centro e facilitare il loro lavoro con l’approccio Agile come ci suggerisce Claudio Saurin nel suo recente libro, la Fabbrica Agile.