Una modalità che trovo molto interessante per descrivere come sia evoluta l’industria negli ultimi 2 secoli e mezzo è quella della metafora della Vasca da bagno di Taylor, descritta da Niels Pflaeging, nel suo libro Organize for Complexity: How to Get Life Back into Work to Build the High-Performance Organization (Lightning Source 2014).
Questa schematizzazione descrive il passaggio
- da un’Economia Artigianale dove pensatori ed esecutori erano la stessa persona
- ad una dell’Economia Industriale dove vi è una separazione fra ”Pensatori” ed Esecutori”
- e infine ad un’Economia Creativa Agile dove pensatori ed esecutori tornano a lavorare insieme ma in gruppo.
All’interno dell’economia creativa, la singola persona è inadeguata a fronteggiare da sola la sfida dello sviluppo di prodotti che integrano diverse discipline tecniche e richiedono una cooperazione senza precedenti per cui il lavoro in team diviene una necessità.
Rispetto alla schematizzazione di Niels Pflaeging, io mi sento di aggiungere la Personalizzazione di Massa o Mass Customization come elemento che contraddistingue l’Economia Creativa.
E’ opportuno ricordare che la Mass Customization differisce dalla Mass Configuration, in quanto si tratta dello sviluppo di un prodotto che ha caratteristiche di unicità perché personalizzato ad hoc rispetto alla configurazione fra un numero finito di combinazioni delle opzioni di configurazione previste.
L’Economia Industriale secondo questa rappresentazione, contiene al suo interno sicuramente almeno i primi 3 paradigmi industriali
- 1.0 meccanizzazione grazie al motore a vapore, con le macchine disposte secondo la linea della potenza.
- 2.0 produzione di massa grazie ai motori elettrici, che hanno permesso di disporre macchine e linee di montaggio secondo il flusso del lavoro.
- 3.0 automazione delle macchine con i computer, che ha permesso un forte aumento della produttività grazie al funzionamento automatico.
E dove collocare il quarto paradigma industriale?
- 4.0 raccolta dei dati dal mondo reale e sistemi cyber fisici o CPS (cyber-physical system), che consentono una interazione sinergica tra persone e macchine.
Questo quarto paradigma offre la promessa di una maggiore efficienza grazie alla connettività digitale e all’intelligenza artificiale.
Si accompagna anche ad una trasformazione digitale che impatta nel modo di sviluppare i prodotti.
Mi sentirei di collocarlo solo in parte all’interno dell’Economia Creativa perché rende tecnicamente possibile la Mass Customization senza però dare una risposta alla parte creativa.
La creatività vede al centro le persone del team e in questo senso ci viene incontro il nuovo paradigma dell’industria 5.0 che trae vantaggio da quello precedente e lo integra.
Insomma è’ nata da pochissimo l’industria 4.0 ed è già superata da quella 5.0 perché quest’ultima è umanocentrica, sostenibile e resiliente. Questi elementi la rendono adatta al modo VUCA di oggi.
L’argomento è così interessante, perché si lega a nuove modalità di lavoro modalità di lavoro Agile anche in fabbrica.
Condivido quanto sostiene Esben H. Østergaard, chief technology officer at Universal Robots , secondo il quale l’industria 5.0 è il ritorno del tocco umano nella produzione.
L’approccio Agile nella fabbrica abilita la manualità come elemento che favorisce la creatività, cosa ben nota ad artisti, designer, artigiani, sperimentatori….
Tornerò su questo argomento con le nuove modalità di lavoro che integrano la fabbrica e gli uffici.