Nella mia precedente newsletter “L’approccio Agile e l’Industria 5.0”, ho sostenuto che l’approccio Agile possa essere un elemento cardine di questo nuovo modo di fare impresa 5.0.
Mi sto chiedendo se le aziende italiane, di piccole dimensioni e di impronta ancora artigianale, abbiano la possibilità di cogliere questa opportunità del paradigma 5.0.
Penso che, se non riuscissero a coglierla, il loro futuro potrebbe risentirne fortemente.
Da quanto ho avuto modo di analizzare e di osservare, per esperienza vissuta con questo tipo di aziende, il paradigma della Industria 4.0 è ancora di difficile adozione.
E’ infatti un paradigma tecnologico orientato alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale, che richiede nuove competenze.
Le aziende artigiane, grazie ad un forte presenza umana sono flessibili e capaci di personalizzare fortemente i prodotti, che vengono quindi costruiti in volumi bassi o spesso in un unico esemplare.
Mancano quindi, in molti casi, anche i volumi di informazione necessari per eseguire certi tipi di analisi sui dati.
In ogni caso la tecnologia da sola non basta, perché sono aziende fortemente basate sulla componente umana.
Non è pensabile che l’organizzazione del lavoro nelle realtà artigiane rimanga romanticamente identica a quanto avveniva nell’impresa prima dell’industria 4.0.
Come se ne viene fuori allora?
Gli approcci Agili si adattano particolarmente a questo tipo di aziende artigiane e ben si conciliano con la visione umanocentrica, sostenibile e resiliente dell’industria 5.0.
Gli approcci agili da soli non bastano perché occorre comunque integrare gli aspetti tecnologici del paradigma 4.0.
I prodotti vanno poi pensati in modo che loro stessi e il processo di costruzione abbiano un basso impatto ambientale.
Gli approcci agili, che spingono molto il lavoro di team, ben si adattano anche all’integrazione di competenze esterne all’azienda.
Questo si concilia benissimo anche con piccole realtà e il caso, che brevemente riassumo di seguito, ne è un esempio.
Sto pensando ad una piccola realtà artigiana che conosco e che crea gioielli e accessori di design.
Sono prodotti polimaterici, che impiegano cioè materiali diversi, sviluppati curando il basso impatto ambientale.
La titolare Laura Santi è anche la designer dei propri prodotti, e guida un piccolo staff di collaboratrici.
Ho aiutato la titolare, nella elaborazione di un documento di richiesta di finanziamento inserito all’interno del “Fondo impresa femminile”, a sua volta inserito all’interno del PNRR.
Il documento è di fatto anche un business plan, valido indipendentemente dalla erogazione o meno del finanziamento.
La realtà è piccola e non si può permettere di avere al suo interno tutte le competenze richieste. Sono però disponibili professionisti, facilmente raggiungibili via web, con le competenze necessarie.
Con il mio piccolo aiuto e con la rete di professionisti individuati, la designer e titolare dell’impresa ha:
- predisposto una piattaforma di e-commerce appositamente configurata per le sue esigenze (che sarà operativo entro metà settembre)
- acquisito un ERP in modalità SaaS, con le funzionalità necessarie per gestire il processo della produzione interna ed esterna dei suoi prodotti
- deciso di sviluppare modelli 3D delle nuove creazioni, per potere realizzare velocemente prototipi, attraverso servizi di modellazione CAD 3D e di successiva stampa 3D
- deciso di adottare approcci Agili per l’organizzazione della propria microimpresa
Nel piano ha previsto di incrementare l’efficacia del sito di e-commerce preparandolo per il metaverso.
Questo significa che questi gioielli e accessori avranno una rappresentazione tridimensionale molto realistica.
In altre parole saranno dei veri e propri gemelli digitali da indossare virtualmente.
Il tutto verrà generato da professionisti selezionati che partiranno da sequenze opportune di foto fatte sui prodotti stessi.
Io penso che questo sia un esempio di Artigianato 5.0
Il tutto per dire che anche una piccola realtà artigiana, con risorse economiche limitate, ma con grande visione da parte della titolare, può ambire al paradigma Industria 5.0.