L’articolo racconta l’esperienza dell’applicazione degli approcci agili nel mondo delle costruzioni, in particolare in un cantiere edile. Nonostante le iniziali resistenze, i capisquadra hanno iniziato a organizzare autonomamente il lavoro delle loro squadre, utilizzando strumenti di pianificazione visuale. Il leader di cantiere (product Owner) insieme al suo team di gestione del processo ai capisquadra ha migliorato i tabelloni di pianificazione visuale. Questo ha portato a un miglioramento del metodo e a una interiorizzazione della cultura agile. Un bellissimo risultato che fa comprendere che l’approccio agile può essere compreso e interiorizzato e recepito a tutti i livelli
I team cross funzionali agili delle costruzioni
Argomento di questo articolo è il racconto di cosa è accaduto la scorsa settimana in un cantiere edile, all’interno del quale stiamo sperimentando l’approccio Agile, sotto il patrocinio di ANCE-Verona .
Questi approcci Agili, nati nel mondo del software e opportunamente ripensati per l’applicazione nel mondo delle costruzioni, sono basati su una grande interazione fra le persone coinvolte.
L’approccio agile si basa su team di persone che sanno auto-organizzarsi per svolgere il proprio lavoro con grande autonomia.
L’esperienza positiva che è avvenuta con i progettisti e i professionisti della progettazione urbanistica, architettonica ed esecutiva, che sono diplomati e laureati, non era assolutamente scontata con le persone del cantiere.
Il mondo della costruzioni è un mondo molto concreto, pratico e spesso duro. Le persone che ho incontrato e che hanno il ruolo di capocantiere raccontano di una vita molto stressante con continui imprevisti e un lavoro molto parcellizzato.
Il subappalto ha esaltato questa parcellizzazione e si è accompagnato all’impiego di tanta manodopera poco specializzata.
Per questa villetta bifamiliare ho visto in cantiere un tabellone con indicate ben 27 aziende che verranno coinvolte, dagli scavi e fondazioni fino alla cassetta per la posta.
Le competenze sono molto diverse e il team è realmente cross funzionale.
Per fortuna queste aziende non lavorano contemporaneamente e questo consente di avere un team a “geometria variabile” con un numero di aziende contemporaneamente coinvolte molto contenuto.
La rampa di salita del cantiere agile
Ci aspettavamo che non sarebbe stato facile e infatti ricordo il primo incontro all’inizio di febbraio di quest’anno con i capisquadra delle diverse aziende coinvolte nella costruzione.
Il leader di cantiere (Product Owner) Fabio Miglioranzi con il mio supporto spiega ai diversi capisquadra come funziona la pianificazione visuale con i tabelloni e con i post-it.
Il bello viene quando chiede loro di pianificare il lavoro della propria squadra per le prossime 2 o 3 settimane, in modo che si integri al meglio con il lavoro delle altre squadre.
I capisquadra ci guardano con un po’ di sufficienza.
Uno di questi, persona di mezza età e con una esperienza almeno ventennale nelle costruzioni, sbotta dicendo una frase del tipo…ci vorrebbe il capocantiere di una volta che ti diceva cosa fare giorno per giorno!
Rimaniamo tutti in silenzio per diversi secondi e a me viene spontaneo chiedere loro se vogliono essere trattati come dei manovali da un capo cantiere che si comporta come un caporale.
Non so quali corde io abbia toccato, ma questa mia affermazione ha scatenato un moto di orgoglio, e la persona che aveva parlato mi risponde dicendo che saprebbe benissimo organizzare il lavoro della sua squadra. Tutti gli altri capisquadra annuiscono e confermano la cosa e allora io li invito a farlo subito.
I capisquadra si attivano e dopo qualche minuto la persona che aveva parlato inizia a proporre di costituire un gruppo whatsapp con gli altri colleghi. Qualcosa si è mosso in loro perché iniziano a pianificare le successive settimane.
Sono tornato dopo quasi un mese e mezzo a vedere come procedono i lavori in cantiere.
C’erano con noi anche i capicantiere e gli imprenditori che stavano concludendo un percorso formativo, sponsorizzato da ANCE-VR, che includeva l’approccio agile in edilizia.
Il leader di cantiere Fabio Miglioranzi e la sua squadra di gestori del processo edile, hanno appena appeso alle pareti di cemento armato della bifamiliare i tabelloni che usano in cantiere, per mostrarli alla classe.
Per prima cosa Fabio, quasi scusandosi con me, mi mostra un tabellone della pianificazione di medio lungo termine che lui, insieme al suo team e ai capisquadra, hanno modificato rispetto a quanto avevo loro proposto.
Sento che teme che io possa risentirmi e invece è stata per me una gioia incredibile vedere che queste persone avevano fatto proprio il metodo e lo avevano migliorato.
Questo mi ricorda tanto lo Shu Ha Ri, il termine giapponese che indica le fasi del processo di apprendimento di un’arte marziale.
Fabio e i suoi collaboratori sono ormai diventati maestri (Ri) e hanno interiorizzato la cultura agile andando ben oltre il metodo. Mi sono complimentato con loro, che bravi!
Durante l’incontro uno degli “studenti” del corso di formazione, visibilmente sorpreso del funzionamento di questo modo di lavorare, chiede di poter tornare in cantiere nel momento della fase più critica dell’impiantistica.
Non è quindi finita e vi do appuntamento per la continuazione di questo racconto a quando questa fase critica della costruzione ed altre verranno affrontate.